lunedì 4 ottobre 2010

Mission 1 - Ichijinsha - Riscaldamento

Ed ecco che oggi abbiamo iniziato.

Per scaldare i motori e fare un attimo di pratica, abbiamo scelto una "vittima sacrificale" (ovvero una rivista verso cui non avevamo alcun interesse).

Ci siamo dunque recati agli uffici della Ichijinsha, in zona Shinjuku, portando con noi solo Senza Tempo e un piccolo book.
Dopo aver chiesto alla donne delle pulizie, raggiungiamo la redazione all'ottavo piano.
Ad attenderci, oltre una piccola porta, alcuni uffici facilmente riconoscibili per la presenza di poster, tankobon e numeri delle varie riviste appena pubblicate dalla casa editrice.

Ci buttiamo dentro senza aver avuto alcun appuntamento e chiediamo al primo impiegato che troviamo di poter parlare con un editor di Zero Sum (rivista totalmente fuori target per noi, e quindi inutile come sopra detto).

Dopo un minuto si presenta una donna, giovane, che con fare cordiale ci fa accomodare a un tavolo e ci prega di mostrare le tavole.
Più facile del previsto.
Piccolo imprevisto: non parlano nemmeno una parola di Inglese, ma Raffaele in qualche modo se la cava in giapponese e si può andare avanti.
Quindi consiglio: occhio ai problemi linguistici.

Alla editor piace molto la storia e la qualità delle tavole, ma ovviamente ci dice che non è in linea per il target e ci da alcune indicazioni per eventualmente presentarne un'altra (cosa che dubito fortemente faremo).
Quando chiediamo alcune altre riviste a cui potrebbe andare bene questa storia, gentilmente ci elenca alcune famose uscite di Shueisha e Kodansha.

Dopo circa un quarto d'ora di "chiacchierata", ringraziamo e ce ne andiamo.

Prima esperienza positiva, abbiamo capito un elemento fondamentale: ibridare per soddisfare "tutti" non serve. Le riviste sono molto settoriali e indirizzate a uno stile specifico (e spesso, purtroppo, fotocopiato da storia a storia).

Prossima tappa? Appena il nuovo manga è finito (stiamo lavorando giorno e notte), si va direttamente da Shueisha per Shonen Jump e Jump Square.

Vi lasciamo con una piccola foto di quello che sarà il premio per i vincitori del concorso (le cui regole diffonderemo a breve!)

A presto!!!

4 commenti:

  1. Wow, grandi! Spettacolare l'idea della "vittima sacrificale", ma effettivamente, questo vi ha permesso di sapere come porvi nei confronti delle case che davvero vi interessano :D

    Mattia Merlo

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  2. Come prima esperienza è andata benissimo ragazzi, complimenti!!^^ certo peccato per i problemi linguistici :S Io più che altro ho paura per il "razzismo", cioè far pubblicare uno straniero in una rivista giapponese l'ho sempre visto come un grande ostacolo, però vista la vostra esperienza forse è fattibile, e lo spero per voi :D Buona fortuna per la prossima casa editrice, e...*^* non vedo l'ora di sapere i termini del concorso *O*

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  3. E bravi, tutto fa esperienza! Mi sembra che abbiate ragionato le cose ben bene : )

    @Dery non ti preoccupare per un eventuale "razzismo" lavorativo, grazie al cielo ci sono già non giapponesi che lavorano in Giappone in questo ambito, gli andra tutto bene : )

    Lo ripeto anche a voi ragazzi, andrà tutto bene, solo armatevi di pazienza.
    Non so se avete mai sentito "Kamiya Yuu", è lo pseudonimo di un ragazzo non giapponese che lavora come mangaka.C'è inoltre una ragazza americana che lavora come assistente, altri casi non mancano e tra un pò ci sarete anche voi.
    Buon continuo!

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  4. Bravi! ^_^
    Comunque c'è da dire che è normale che in una rivista si prediliga un solo genere, specialmente in quelle giapponesi che sono dei "contenitori standardizzati", ma funziona così anche nelle altre realtà editoriali mondiali. :D
    Una curiosità, come mai non avete provato ad incontrare le case editrici nelle fiere italiane come quella di Bologna? :)

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